Corpi Elettrici
Danza e musica elettronica al tempo della quarantena
NASCITA DEL PROGETTO
Corpi Elettrici nasce durante il periodo di distanziamento sociale dovuto all’emergenza sanitaria legata al Covid19 e di conseguente fragilità lavorativa per chi opera nel mondo dello spettacolo dal vivo e della cultura, diventando presto una sfida per immaginare e realizzare nuove modalità di formazione, di collaborazione dalla distanza, per creare reti di creatività, e per riconoscere il valore del lavoro artistico di giovani professionisti e professioniste.
I performer e le performer del collettivo MINE hanno condiviso tre intensi mesi di ricerca assieme a 20 giovani studenti e studentesse della Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio G.B. Martini di Bologna. Il confronto è avvenuto attraverso riunioni online in videoconferenza che hanno profondamente influenzato il lavoro e le attività degli artisti e delle artiste. Si è delineato così un percorso formativo e creativo all’insegna della contaminazione artistica e dell’interdisciplinarità. Gli esiti di questi incontri sono 20 brevi opere video, ognuna delle quali è il risultato del dialogo poetico e profondo e tra un dance-maker e una allieva o allievo del Conservatorio.
I video
È possibile guardare le video danze di Corpi Elettrici su YouTube e sui canali social di Gender Bender, accedendo alle IGTV Instagram e alle Playlist Facebook
Il racconto di Giulio Sonno
DANZAdiSTANZA , Musica e danza nella camera virtuale di Corpi Elettrici è il titolo dell’articolo di Giulio Sonno, dramaturg e caporedattore di Paper Street, che ha osservato con sguardo critico e puntuale il processo di ricerca e il dialogo tra artisti, artiste, studenti e studentesse, raccontandolo attraverso una sua testimonianza:
“…È una strana arte del contagio quella che va via via sviluppandosi in Corpi Elettrici, un’arte che anche senza volerlo incuba e riflette i dubbi della pandemia: esporsi all’altro o rimanere nella proprio zona di comfort?[…] Se il lockdown ha ridimensionato aspirazioni e fantasie, ripiegando la vita sulla sua dimensione prettamente materiale, per guardare gli elaborati finali di Corpi elettrici sarà necessario compiere il percorso inverso: osservarli in controluce, cogliere in essi cioè la vita sotterranea, ciò che non si vede ma pur c’è. Ecco che la voce di oggetti domestici, di notiziari, uccelli, agenti atmosferici o pianeti lontani si trasforma in un pulviscolo di impulsi che riattiva l’eco lontana di desiderî, astrazioni, immaginarî, ricordi. Sono frammenti di corpo e di esistenze che faticano a mostrarsi nella loro interezza, qualcosa trattiene, ostacola, ritarda, nasconde, eppure è segno che quell’interezza più che negata è semplicemente trasfigurata, non va cercata in un qui e ora, ma in un tempo più largo, meno ansioso di certezze, di conferme o di verità: un tempo ritrovato, un tempo di ritrovamenti.[…] Quella stanza virtuale non ha sostituito né ha potuto sostituire il valore dell’esperienza diretta, in presenza, ma ha mostrato una possibilità che fino a ieri, vuoi per fretta, vuoi per economia, non era stata considerata mai abbastanza: la possibilità di concedersi il tempo di non sapere e per questo di ascoltare, di non ripararsi dietro un ruolo, un’immagine pubblica o un’aspettativa di risultato, di scoprire che in fondo il limite più grande è quello che consapevolmente o no imponiamo a noi stessi e a chi ci circonda, andando a determinare così, di fatto, l’effettiva portata delle nostre azioni”.
DAL WEB ALLO SPETTACOLO DAL VIVO
Grazie alla prolifica collaborazione tra Gender Bender e Conservatorio G.B. Martini avvenuta per la realizzazione delle micro danze, il progetto si è spinto oltre la realizzazione dei brevi video per trasformarsi in un evento di spettacolo dal vivo, entrando così nella programmazione ufficiale della 18° edizione di Gender Bender Festival. Sul palco, i performer e le performer del Collettivo MINE interpreteranno, rivisitandoli attraverso delle creazioni inedite ed originali, i brani creati appositamente per loro dagli studenti dei corsi di Musica elettronica e Musica applicata del Conservatorio. Una compilation scenica a struttura corale realizzata seguendo il fil-rouge che caratterizza la compagnia, quella di lavorare insieme alla ricerca di una poetica comune, valorizzando le singole personalità.
CREDITS
Un progetto a cura di:
Daniele Del Pozzo e Mauro Meneghelli, direttori artistici Gender Bender Festival
Daniela Cattivelli e Damiano Meacci, docenti della Scuola di Musica Elettronica del Conservatorio G. B. Martini.
Sguardo esterno: Giulio Sonno
Editing: Fabio Fiandrini
Ufficio stampa: Anahí Dworniczak
Digital strategy: Marco Obino e Valentina Pederiva
Composizioni musicali:
Ladan Abedini, Gioele Billi, Dario Boschi, Biagio Cavallo, Lorenza Ceregini, Alessandro Cherubini, Simone Domizi, Vicky Koushiappa, Marco Melilli, Marco Menditto, Cristian Albani, Maele Allorio, Pier Francesco Amadei, Mitjia Bichon, Salvatore Bovalina, Yuri Casali, Matteo Davoli, Olmo Frabetti, Alireza Farajan Hamed e William Succi.
Coreografie e performance
Collettivo MINE: Francesco Saverio Cavaliere, Siro Guglielmi, Fabio Novembrini, Roberta Racis e Silvia Sisto.
I partner del progetto
Corpi Elettrici è parte di Così Sarà! La città che vogliamo, promosso dal Comune di Bologna, realizzato da Emilia Romagna Teatro Fondazione, finanziato dall’Unione Europea – Fondo Sociale Europeo, nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014-2020.