Performing Gender –
Dancing in your shoes
Avete mai ballato nei panni di qualcun altro?
Progetto europeo
In che cosa consiste il progetto?
Dancing In Your Shoes è la terza edizione del progetto europeo Performing Gender.
Performing Gender – Dancing In Your Shoes è un progetto triennale di audience development che mira a sviluppare un legame tra i professionisti della cultura e le loro comunità locali nel campo della danza e delle arti performative attraverso una discussione sul genere nel sistema della danza europea.
È un progetto trasversale che coinvolge 11 organizzazioni culturali di 8 Paesi europei, 16 dancemaker internazionali, 9 direzioni artistiche, 8 audience developer, 11 project manager, 3 ricercatori accademici e 1 consulente artistico.
L’obiettivo
L’obiettivo è di impegnare 225 persone delle rispettive comunità locali in un processo orizzontale di formazione e produzione artistica per mettere in primo piano le voci marginali delle comunità di riferimento. Con un’ottica intersezionale si vuole dare risalto a temi come diseguaglianza, etnia, classe, disabilità, ambiente ed economia.
Le comunità sono inserite all’interno di un processo di co-design di laboratori creativi della durata di un anno. Verranno create 8 fra performance e laboratori che verranno presentate nei festival e negli eventi organizzati dalle strutture partner.
3 momenti
La condivisione e disseminazione delle pratiche prevede 3 importanti momenti:
- Un primo Opening Lab internazionale sviluppato dal Cassero LGBTI+ Center Marzo 2021 con varie attività aperto ad attori interni ed esterni al progetto e ad un ampio pubblico.
- Un Closing Lab internazionale durante il Festival Boulevard a ‘s-Hertogenbosch nell’agosto 2023 con momenti di visione e condivisione orizzontale su quanto creato nel triennio.
- Una presentazione al Parlamento Europeo, coordinata dal Cassero LGBTI+ Center, il British Council e l’Agenzia europea EACEA.
Project info
Performing Gender – Dancing In Your Shoes coinvolge
A settembre 2022, durante la 20° edizione di Gender Bender Festival le artiste, gli artisti e i partner internazionali coinvolti nel progetto si sono dati appuntamento a Bologna per un weekend di pratiche artistiche all’insegna della danza e delle riflessioni sulle tematiche di genere. Gli appuntamenti hanno intervallato momenti di discussione, confronto e ascolto reciproco a sessioni di danza e movimento, con restituzione finale di ciascun dance maker all’intero gruppo. Nel pomeriggio della seconda giornata, il lavoro è stato aperto al pubblico del festival e alla comunità bolognese attraverso un momento di improvvisazione di danza e musica elettronica a cura di Francesco Giomi, compositore italiano di mus
La partecipazione
dell’Università di Bologna
Di particolare rilevanza è il coinvolgimento dell’Università di Bologna – Dipartimento di Musica e Spettacolo DAMSLab. I ricercatori e le ricercatrici dell’Università hanno curato un manuale che raccoglie l’analisi delle metodologie e la valutazione accademica dell’impatto del progetto su artiste e artisti e sul pubblico coinvolto.
I risultati della ricerca sono confluiti nell’Handbook Performing Gender – Dancing In Your Shoes, Building communities through artistic practices, un prezioso e nutrito documento che in oltre 100 pagine racconta il progetto a partire dagli obiettivi e le sfide iniziali fino alla sua realizzazione e conclusione: dall’analisi di contesto alla metodologia, dal coinvolgimento delle comunità coinvolte al racconto dei loro feedback, fino alle raccomandazioni per i policy maker e le organizzazioni internazionali che operano nel campo della cultura.
Il progetto della comunità bolognese
Nel corso dei tre anni, la comunità bolognese di Performing Gender – DIYS, coordinata da Gender Bender e dal Cassero LGBTQIA+ Center, si è incontrata regolarmente attraverso laboratori di movimento, danza e altre attività creative e performative. I coreografi Aristide Rontini, Daniele Ninarello e la coreografa Simona Bertozzi hanno condiviso la loro esperienza e professionalità con centinaia di persone di diverse età, con e senza esperienza di danza. Grazie a questo percorso creativo, fucina di relazioni umane e professionali, è nata una comunità eterogenea che ha collettivamente dato vita a Crowded Bodies, spettacolo finale di progetto sotto la guida di Daniele Ninarello. Lo spettacolo è dapprima andato in scena nel 2023 a Bologna in occasione di Portici Festival – Heritage Meets Creativity, e di Gender Bender Festival; in seguito è stato portato nel 2024 in alcune venues europee dei partner di progetto, per poi acquisire nuova luce e nuova vita attraverso un tour nazionale e internazionale.
Crowded Bodies
Un corpo collettivo che esprime il bisogno di intimità, fiducia, vicinanza e tenerezza.
Un live-collage in cui, attraverso il movimento, ogni performer esprime con generosità la propria individualità e la regala al gruppo. Una ricerca intima per connettere il proprio io a quello di chi ci sta vicino, mossa dalla fiducia reciproca e dal desiderio di vicinanza, accoglienza, unità, comprensione. In questo modo le storie individuali narrate dai corpi in movimento si fanno patrimonio condiviso e si manifesta agli occhi del pubblico un quadro collettivo di ritratti in divenire.